Dicono di lei…

“Alessia Biasiolo, scrittrice, poetessa, giornalista, astro affermato del firmamento letterario, ha pubblicato in questi giorni un nuovo, affascinante romanzo: “Metina. Un mistero in Franciacorta”, Edizioni Clanto. È un’opera delicata e profonda nel contempo. Un filo sottile, misterioso, avviluppa questa saga familiare di un ridente territorio della provincia di Brescia, a tutti ben noto e caro. La narrazione comprende anche fatti storici rilevanti, di cui i giovani hanno solo sentito parlare, ma che tanti hanno direttamente e dolorosamente vissuto. La scrittrice, pur essendo molto giovane, risveglia nell’attento lettore, esperienze, modi di vita, sentimenti e ricordi sopiti e vi riesce appieno perché ha saputo compenetrarsi in altre epoche e in quei lontani avvenimenti che “ci hanno reso uomini”.

… “Il romanzo sprigiona un magnetismo che ci attrae, ci spinge a leggere e poi ancora e ancora, dandoci sempre di più.” (Maria Antonietta Pepe)

“… la scrittura chiara, icastica, accattivante. La scrittura che concorre a livelli alti di chiarezza espressiva e di contenuto, una forma espressiva che, secondo il nostro parere, può essere posta sui lidi alti della nostra narrativa.” (Salvatore Arcidiacono)

“Scrittrice meticolosa ed avvincente, nel suo romanzo “Metina. Un mistero in Franciacorta”… riesce a trasportarti dapprima nell’ambiente, a farti respirare l’aria dei luoghi che descrive, a farti vivere le emozioni, gli stati d’animo, le situazioni dei personaggi che prendono forma, si agitano, amano, gioiscono, soffrono nella vicenda…” (Carlo Castellani).

“… Alessia Biasiolo, graziosa e dolce donna, pensosa e riservata, che si esprime in una lingua affatto ermetica, lingua lucida e chiara, aristocratica come il suo sguardo, solo talvolta adombrato da ricordi più o meno felici…” (Iris Mario Perin).

“La Biasiolo viaggiatrice ha punti di contatto con la “travel literature” in quanto sa appropriarsi di antiche radici, usi, costumi, tradizioni e ne fa paradigma di analisi stimolando la memoria e l’immaginazione…” (Salvatore Arcidiacono).

“La Biasiolo ha le malinconie e le fantasie forse pure dell’età più giovane, in cui l’influsso di poeti moderni è più sensibile: …lo si vede dalla tessitura dei versi, che nella poetessa sono liberi e talvolta alogici e fantastici… La Biasiolo, pur fra qualche pena: la mamma che invecchia, la “nostalgia/ della tenerezza paterna”, il vagare “di memoria in memoria/ cercando errori inesistenti”, trova pace “Passeggiando” per le “Strade antiche/ pensosi lampioni/ parole di selciato” di Brescia o proiettando sul paesaggio i suoi giochi di fantasia come “I colori dei Ronchi”.
Teme la solitudine, ma in complesso esprime una sicura volontà di vivere: “e so/ di avere dentro/ la vita/ e la voglia/ di viverla/ tenendomi per mano”.
Alle volte la fantasia si spinge fino all’azzardo, come in questi versi: “basta una mano per sollevarti/ una mano per affossarti/ un click del pensiero/ per non essere più tua”, dove si può rasentare una consapevole solitudine assoluta che non impaurisce l’autrice, se non, forse, la esalta…” (Franco Caredda).

 

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: